Chi paga la Tari arretrata in caso di vendita immobiliare?
Tari non pagata che fare? La tassa rifiuti è una delle imposte con la più alta percentuale di evasione, in alcuni comuni italiani la situazione è insostenibile, si stima che una famiglia su cinque non la paga. Questa situazione penalizza, come sempre accade, i cittadini onesti che si ritrovano a pagare un’imposta media annua, superiore a 500 euro a famiglia. Oltre ai soliti furbetti ci sono casi di necessità e di evasione totale o parziale in buona fede. Che cosa succede se dopo aver comprato casa, o in fase di vendita ci si accorge che l’imposta non è stata pagata? Cerchiamo di capire come funziona.
Indice
Che cos’è la Tari?
La Ta.Ri., è un’imposta comunale che serve a pagare il costo del ritiro e smaltimento dei rifiuti, l’acronimo è, appunto, l’abbreviazione di Tassa Rifiuti, è stata istituita con la Legge di Bilancio 2014, in sostituzione della TARES ( Tassa Rifiuti e Servizi). I comuni possono liberamente determinare le tariffe, entro i limiti previsti dal DPR n. 158 del 1999.
Chi deve pagare la Tari?
La tassa rifiuti è dovuta da chiunque ha la proprietà o la detenzione, ad es. inquilino, di locali o di aree scoperte, suscettibili di produrre rifiuti urbani. In altre parole l’imposta non è strettamente legata alla quantità di rifiuti prodotti, ma al semplice fatto di avere la proprietà o la gestione di un immobile anche se questo non è occupato. I comuni hanno la possibilità in alternativa ai criteri suddetti, nel rispetto del principio «chi inquina paga», di commisurare la tariffa alle quantità e qualità dei rifiuti prodotti, in ogni caso la tariffa deve coprire il costo del servizio.
Come si calcola la Tari?
Per calcolare la tassa rifiuti nelle utenze domestiche, i comuni utilizzano due parametri uno a quota fissa, l’altro a quota variabile, come segue:
- La quota fissa per gli immobili a uso abitativo è determinata applicando la tariffa alla superficie dell’alloggio e delle pertinenze. Per calcolare la superficie il comune utilizza la superficie catastale comprensiva delle aree scoperte, a cui va aggiunta la superficie delle pertinenze, ad es. il box auto. Il tributo si applica sull’80% della superficie complessiva così determinata. È opportuno verificare periodicamente la congruenza dei dati forniti dal comune con quelli presenti sulla visura catastale;
- La quota variabile della tariffa è determinata in relazione al numero degli occupanti. Se l’immobile è vuoto, il numero degli occupanti è presunto in base alla superficie dell’immobile, come segue:
- Fino a 45 mq 1 componente;
- da 46 a 60mq 2 componenti;
- da 61 a 75 mq 3 componenti;
- oltre i 76 mq 4 componenti.
Anche per le utenze non domestiche si utilizza una quota fissa e una variabile, la prima è determinata da un coefficiente (Kc) che misura il potenziale di produzione; la quota variabile dal coefficiente di produzione kg/m anno (Kd).
Chi è esonerato dal pagamento della Tari?
È esonerato dal pagamento della tassa rifiuti chi detiene un immobile per meno di sei mesi, in molti comuni le persone in stato d’indigenza economica, gli anziani che sebbene proprietari di un’abitazione si trovano in casa di riposo. Ogni comune può decidere autonomamente a chi applicare riduzioni ed esenzioni. Sono esentati dal pagamento, del tributo, come deliberato dall’ARERA, i locali e le aree scoperte non suscettibili di produrre rifiuti urbani, quali ad esempio:
- solai e sottotetti non collegati da scale, fisse o retrattili, da ascensori o montacarichi;
- centrali termiche e locali riservati ad impianti tecnologici, quali cabine elettriche,
vano ascensore e quei locali dove non è compatibile la presenza di persone o
operatori; - locali privi di tutte le utenze attive di servizi di rete (gas, acqua, energia elettrica,
ecc.) e non arredati; - locali in oggettive condizioni di non utilizzo in quanto inabitabili, purché di fatto non
utilizzati, o oggetto di lavori di ristrutturazione, restauro o risanamento conservativo
in seguito al rilascio di licenze, permessi, concessioni od autorizzazioni, limitatamente
al periodo di validità del provvedimento e, comunque, non oltre la data riportata nella
certificazione di fine lavori; - superfici coperte di altezza inferiore a 150 centimetri.
Sono inoltre esentate dal pagamento:
- Le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili quali, a titolo di esempio, parcheggi gratuiti a servizio del locale, aree a verde, giardini, corti, lastrici solari, balconi, verande, terrazze e porticati non chiusi o chiudibili con strutture fisse.
- Le aree comuni condominiali ai sensi dell’art. 1117 del codice civile non detenute o occupate in via esclusiva.
Chi paga la Tari arretrata in caso di vendita dell’immobile?
In diversi casi i comuni hanno notificato all’acquirente, la richiesta di pagamento della tassa rifiuti non pagata dal vecchio proprietario dell’immobile, è corretta questa richiesta? Chi paga la tari arretrata in caso di vendita dell’immobile? La riposta a questa domanda si trova nell’art. 1, comma 642, della legge n. 147 del 2013: La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga il locale o l’area, quindi il venditore che aveva il possesso dell’immobile e che ha omesso di pagare l’imposta. Certamente non si può chiedere il pagamento della tassa in solido al nuovo proprietario che non ha fruito del servizio.
In ogni caso è bene chiedere al venditore copia del pagamento delle utenze, delle spese condominiali e delle imposte sull’immobile.
Cosa succede se non si paga la tassa rifiuti?
Il ritardato pagamento della tassa rifiuti determina una sanzione amministrativa che va dal 15% al 30%. Il contribuente può utilizzare il ravvedimento operoso, è uno strumento che consente al contribuente di sanare spontaneamente irregolarità o ritardi nel pagamento delle imposte, usufruendo di sconti e riduzioni delle sanzioni.
Il mancato pagamento della tassa rifiuti è un illecito amministrativo sotto i 30.000 euro, diventa evasione fiscale sopra questa cifra, con risvolti penali.
Quando va in prescrizione la tassa rifiuti?
Come previsto dall’art. 2498 n. 4 del codice civile, la tari si prescrive dopo 5 anni, il calcolo va fatto partendo dall’anno successivo a quello di pagamento.
Potrebbero interessarti:
Chi è esentato dal pagamento dell’IMU?
No Comments