Uso promiscuo dell’abitazione: Regole e vantaggi fiscali.
Come funziona l’uso promiscuo dell’abitazione? Sempre più spesso professionisti, lavoratori autonomi e artisti utilizzano l’abitazione, anche per svolgere la propria attività lavorativa. Il primo vantaggio, com’è ovvio, è di tipo economico, vengono meno i costi di gestione di un ufficio, ma quali sono le regole, i benefici e i limiti fiscali? In quest’articolo analizzeremo i diversi aspetti e ti forniremo le informazioni per valutare l’opportunità di questa scelta. Buona lettura.
Indice
Quando un immobile si considera a uso promiscuo?
L’uso promiscuo si verifica quando un immobile è utilizzato per due scopi diversi, la situazione più frequente è l’abitazione utilizzata anche per l’attività professionale, ad esempio studio medico, commercialista, o come laboratorio artistico. La possibilità di utilizzare una parte dell’abitazione per svolgere un’attività autonoma, è prevista dalla normativa vigente, art 54 comma 3 TUIR.
L’uso promiscuo dell’abitazione è una soluzione, di facile gestione perché, in molti casi, non comporta il cambio di destinazione d’uso dell’immobile o adeguamenti strutturali, è il caso ad esempio dello studio psicologo, di un terapista o di un architetto.
Quali sono i vantaggi fiscali dell’uso promiscuo dell’abitazione?
Gli immobili utilizzati a uso promiscuo, beneficiano di una deduzione del 50% della rendita, a condizione che il contribuente non disponga nel medesimo comune di altro immobile adibito esclusivamente all’esercizio dell’ arte o professione. Nel caso di immobili in affitto o in leasing si può dedurre un importo pari al 50 per cento del relativo canone.
La deduzione del 50% è forfettaria, è prescinde dall’effettiva porzione di immobile destinata all’attività professionale. Si tratta di una disposizione finalizzata a semplificare il calcolo ed evitare contenziosi con l’amministrazione fiscale. Il professionista può scegliere di utilizzare una sola stanza dell’immobile o più della metà dello stesso, la percentuale da portare in deduzione non cambia.
Sono inoltre deducibili, sempre al 50% le spese di ammodernamento, manutenzione e ristrutturazione dell’immobile.
Uso promiscuo dell’abitazione e acquisto prima casa: Quali sono le regole?
La titolarità di un immobile adibito a uso promiscuo, non consente di beneficiare delle agevolazioni prima casa, per l’acquisto nello stesso comune, di un immobile da adibire ad abitazione. Questa pronuncia della giurisprudenza è motivata dal fatto che per fruire delle agevolazioni prima casa è necessario non possedere un altro immobile a uso abitativo.
L’immobile in uso promiscuo può essere considerato un bene strumentale?
L’immobile adibito a uso promiscuo, attività professionale e abitazione, non può essere considerato un bene strumentale in quanto non è utilizzato esclusivamente per l’attività professionale.
Perché un immobile possa definirsi strumentale all’attività, è necessario che concorra a formare il reddito d’impresa, nel caso di un uso promiscuo dell’abitazione questo requisito non è soddisfatto.
Uso promiscuo dell’abitazione e sede legale: Come beneficiare dei bonus edilizi?
Nel caso di immobili adibiti a uso promiscuo è possibile fruire dei bonus edilizi calcolando la detrazione sul 50% delle spese; Sono agevolabili, infatti, gli interventi effettuati dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa. La situazione cambia se, come succede spesso, un artigiano, idraulico, elettricista o piastrellista, fissa la sede legale della sua attività nella propria abitazione, ma di fatto svolge l’attività nei cantieri; in questi casi non si può parlare di uso promiscuo dell’abitazione e quindi non si applica la riduzione della detrazione sul 50% delle spese. A dirlo è l’Agenzia delle Entrate che con la circolare 23/E del 2022.
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