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Stop alla cessione crediti superbonus! Cosa cambia?

Stop alla cessione crediti superbonus! Cosa cambia?

Stop alla cessione crediti superbonus! Cosa cambia?

Vita difficile per la cessione crediti superbonus e gli altri bonus casa; a un mese dall’approvazione del Decreto Legge Aiuti Quater che doveva sbloccare la cessione dei crediti, il Governo è nuovamente intervenuto e questa volta con un decreto d’urgenza, pubblicato il 17 febbraio 2023 in Gazzetta Ufficiale che ha, di fatto, bloccato da subito la cessione crediti e lo sconto in fattura( Se vuoi sapere come funziona lo sconto in fattura e la cessione crediti superbonus, leggi il nostro articolo). Scopriamo quali sono le conseguenze di questo provvedimento.

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Perché lo stop alla cessione crediti superbonus?

Il blocco totale alla cessione dei crediti superbonus e bonus casa e allo sconto in fattura è legato a problemi di finanza pubblica, che secondo le stime del Governo hanno generato un costo di 110 miliardi di euro.

Il Ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti, aveva già criticato in passato questo provvedimento. Dopo il Consiglio dei Ministri di giovedì 16 febbraio 2023, non ha usato mezze misure nel definire scellerata la politica della cessione dei crediti e dello sconto in fattura, che ha creato una voragine nei conti dello stato e un costo di 2000 euro per ogni cittadino.

Ha continuato il Ministro, affermando che si è reso necessario un intervento urgente per mettere in sicurezza i conti pubblici.

Che cosa prevede il Decreto del Ministro Giorgetti?

Il Decreto n. 11 del 16 febbraio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 febbraio, quindi già operativo prevede che non è più possibile cedere i crediti dei bonus edilizi o optare per lo sconto in fattura. L’unica possibilità rimasta sono le detrazioni IRPEF. Il provvedimento non si applica ai lavori già avviati, come vedremo più avanti.

Inoltre il provvedimento impone alle amministrazioni pubbliche il divieto di acquisire crediti incagliati.

Che cosa succede con lo stop alla cessione crediti superbonus e Bonus casa?

Il provvedimento del Governo ha generato una situazione difficile, che rischia di creare problemi a molte aziende e lavoratori del settore e ai cittadini che erano pronti ad avviare i lavori. Si sono già sollevate molte polemiche da parte delle categorie interessate e dei sindacati che hanno stimato una perdita di 100.000 posti di lavoro.

Cosa cambia concretamente?

Ricordiamo che il Superbonus 90% è riservato ai condomini e alle case unifamiliari, queste ultime, per i proprietari con un reddito inferiore a 15.000 euro. Leggi il nostro articolo

Facciamo degli esempi pratici per capire l’impatto di questo provvedimento;

  1. Anticipo spese con cessione crediti superbonus o sconto in fattura;
  • Condominio di 10 unità che decide di fare un intervento di ristrutturazione del costo di 500.000 euro, con Superbonus 90% ogni singolo condomino dovrebbe anticipare, teoricamente, 5.000 euro.
  • Casa unifamiliare intervento di 45.000 euro, proprietario con reddito sotto 15.000 euro, fruendo del superbonus 90%, deve anticipare 4.500 euro.

2. Nuovo provvedimento, senza cessione crediti superbonus o sconto in fattura, con detrazione.

  • Condominio di 10 unità che decide di eseguire un intervento di ristrutturazione del costo di 500.000 euro, con Superbonus 90% ogni singolo condomino dovrebbe anticipare, 50.000 euro e portare in detrazione Irpef in 10 anni 45.000 euro.
  • Casa unifamiliare intervento di 45.000 euro, proprietario con reddito sotto 15.000 euro, con le agevolazioni superbonus 90%, in questo caso, deve anticipare l’intera somma 45.000 euro, e portare in detrazione in 10 anni 40.500 euro.

Lo stesso vale per i bonus casa con agevolazioni inferiori. È evidente che molti contribuenti non saranno in grado di anticipare le somme per l’intervento e l’impatto sul settore edilizio, che in questi anni ha beneficiato d’incentivi molto generosi, sarà importante.

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Chi ha ancora diritto alla cessione crediti superbonus e sconto in fattura?

Sono esclusi dal provvedimento i lavori già avviati e quelli che hanno ottenuto un titolo abilitativo, se necessario, alla data di approvazione del Decreto, il 16 febbraio 2023. Vediamo in dettaglio quali sono le condizioni per avere diritto alla cessione dei crediti superbonus o sconto in fattura;

  • Aver presentato la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini;
  • Per i condomini, aver approvato con delibera in assembleare gli interventi e presentato la CILA;
  • Aver presentato la domanda per l’ottenimento del titolo abilitativo per gli interventi che comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

Per gli altri bonus edilizi, ha ancora diritto a fruire della cessione del credito o dello sconto in fattura chi al 16 febbraio 2023 ha:

  • Presentato la richiesta del titolo abilitativo, nel caso in cui sia necessario;
  • Siano già iniziati i lavori, nel caso in cui gli interventi non richiedano la presentazione di un titolo abitativo;
  • Acquistato con atto definitivo o ha regolarmente registrato il preliminare per l’acquisto di un immobile.

Quali sono i bonus interessati allo stop alla cessione crediti e sconto in fattura?

Oltre al Superbonus 90% a essere colpiti da questo provvedimento sono tutti i bonus edilizi, vediamo nel dettaglio;

  • Bonus ristrutturazione: per lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria di edifici o singole unità abitative;
  • Ecobonus: interventi di riqualificazione energetica degli edifici;
  • Bonus barriere architettoniche: interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti, con l’obiettivo di renderli più accessibili per le persone con ridotta capacità motoria o sensoriale
  • Sismabonus: lavori riguardanti misure antisismiche, realizzati sia sugli immobili di tipo abitativo che su quelli utilizzati per attività produttive.
  • Bonus impianti fotovoltaici: installazione di sistemi di accumulo dell’energia collegati ad impianti alimentati da fonti rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici.
  • Bonus colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici: installazione di impianti di potenza standard per la ricarica dei veicoli elettrici.

Purtroppo questo provvedimento colpisce, anche agevolazioni che hanno finalità sociali come il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche o incentivi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni.

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