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Morte del conduttore: Effetti sul contratto di affitto.

Morte del conduttore: Effetti sul contratto di affitto.

Morte del conduttore: Effetti sul contratto di affitto.

Che cosa succede al contratto di locazione alla morte del conduttore? Le prospettive sono differenti sia che si tratti di immobili a uso abitativo con eredi conviventi o non conviventi o nel caso di immobile a uso commerciale. In quest’articolo cercheremo di spiegare con semplicità le diverse situazioni, alla luce della normativa vigente. Buona lettura.

Risoluzione del contratto per morte del conduttore?

Sul punto la legge è chiara, la morte del conduttore non determina la risoluzione automatica del contratto, ma subentrano il coniuge, gli eredi ed i parenti ed affini con lui abitualmente conviventi. La norma serve a tutelare i familiari conviventi che succedono nel contratto di locazione alle medesime condizioni. Lo stesso vale per i conviventi non coniugati legati da una relazione affettiva e per gli ex conviventi con figli naturali.

Nel caso di coniugi, con separazione giudiziale o divorziati, alla morte del conduttore l’altro coniuge, succede nel contratto di locazione se il diritto di abitare nella casa familiare è stato attribuito dal giudice a quest’ultimo o se in caso di separazione consensuale o nullità matrimoniale i due avevano così convenuto.

È bene precisare che il diritto a succedere nel contratto di locazione è riservato ai parenti e affini che hanno avuto una convivenza continuata e stabile, con il conduttore; non basta avere la residenza per vantare questo diritto.

Morte del conduttore senza eredi conviventi: Cosa succede?

In caso di morte dell’inquilino che vive da solo senza parenti e affini conviventi, il contratto è di fatto estinto. Agli eredi non conviventi non si applicano le disposizioni dell’art. 1614 c.c., non succedono nel contratto di locazione, non devono inviare disdetta, né tantomeno dare il periodo di preavviso. Devono comunicare il decesso al locatore, liberare l’appartamento e pagare eventualmente canoni e competenze arretrate, fino al momento della riconsegna dell’immobile che deve avvenire in tempi brevi.

Decesso del conduttore riconsegna immobile: come funziona?

I familiari del conduttore deceduto che viveva da solo hanno l’obbligo di consegnare al locatore le chiavi dell’immobile. Come abbiamo già detto, in assenza di familiari e affini conviventi, il contratto si estingue con la morte del conduttore. I parenti devono liberare l’immobile locato dagli oggetti personali del defunto e consegnare le chiavi nel più breve tempo possibile al proprietario. Il venir meno a quest’obbligo costituisce l’illecito di occupazione senza titolo che presuppone un indennizzo per il danno arrecato al proprietario.

Locazione commerciale: Cosa succede alla morte del conduttore?

In caso di morte del conduttore, gli succedono nel contratto coloro che, per successione o per precedente rapporto risultante da atto, con data certa anteriore all’apertura della successione, hanno diritto a continuarne l’attività, cosi come previsto dall’art. 37 Legge 392/78.

L’obiettivo della legge è tutelare e favorire la continuazione dell’attività imprenditoriale, sono legittimati a succedere al conduttore nel contratto di locazione tutti coloro che potenzialmente possono raggiungere questo obiettivo, in primis soci e eredi.

Qualora il conduttore fosse separato o divorziato, il contratto di locazione si trasferisce al coniuge, anche se non conduttore a condizione che continui l’attività e dimostri di averlo già fatto in precedenza.

Infine se l’immobile è adibito all’attività di più professionisti, artigiani o commercianti, in caso di morte del conduttore, questi succedono nel contratto pur non essendo titolari, a condizione che il contratto prevedesse la presenza di più attività.

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