Affitti brevi: Novità 2024 sulla cedolare secca
Come è cambiata la tassazione sugli affitti brevi a partire dal 1 gennaio 2024 e quali sono le altre novità? La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto delle novità sia per quanto concerne l’aliquotà delle imposte, sia per quanto concerne gli obblighi degli intermediari e delle piattaforme online, ad es. Airbnb. Approfondiamo le novità.
Indice
Cosa sono gli affitti brevi?
Gli affitti brevi sono contratti di locazione di immobili con durata massima di 30 giorni. In genere sono contratti che soddisfano esigenze turistiche o di lavoro per pochi giorni o qualche settimana. A differenza delle altre tipologie di locazione, (4+4, concordato, transitorio, studenti) gli affitti brevi non sono soggetti alla registrazione del contratto.
Le locazioni brevi sono diventate particolarmente popolari grazie alla crescita delle piattaforme online, come ad esempio Airbnb e altre piattaforme di affitto temporaneo, che consentono ai proprietari di mettere a disposizione gli immobili per brevi soggiorni,
Il successo degli affitti brevi se da un lato, ha dato a molti proprietari la possibilità di generare un reddito extra, per contro ha contribuito a ridurre il parco di immobili disponibili per le altre tipologie di locazioni, con un incremento notevole dei canoni sopratutto nelle grandi città, e generato problemi di spopolamento dei centri storici di città a forte vocazione turistica, ad es. Venezia. Per questo motivo diverse amministrazioni locali europee, hanno introdotto regolamenti, come la limitazione del numero di giorni in cui una proprietà può essere affittata per brevi periodi.
Cedolare secca affitti brevi, Cosa cambia nel 2024?
Nella legge di bilancio 2024 è prevista una cedolare secca più alta, con aliquota al 26% dal secondo immobile concesso in locazione breve. In altre parole il proprietario che affitta un immobile paga un’aliquota del 21%, dal secondo al quarto immobile la cedolare secca è al 26%. Se gli immobili in affitto breve sono più di quattro, è considerata attività d’impresa e non è più possibile applicare la cedolare secca.
Come funziona la tassazione degli affitti brevi? Novità 2024.
Il proprietario ha due possibili scelte, la tassazione ordinaria o optare per la cedolare secca, ecco come funziona:
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Tassazione ordinaria: Il reddito da locazione si somma al reddito complessivo ed è tassato in base allo scaglione Irpef di competenza, oltre alle addizionali. Ricordiamo le nuove aliquote Irpef 2024:
- 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
- 43 per cento per i redditi che superano i 50.000 euro.
- Cedolare secca: Il reddito da locazione è tassato con un’imposta sostitutiva fissa del 21% sul primo immobile, 26% dalla seconda alla quarta unità immobiliare in affitto breve, e non si somma ad altri redditi soggetti a Irpef. Nel caso di più immobili, è il proprietario ha decidere in fase di dichiarazione dei redditi a quale applicare l’aliquota del 21%.
Come si paga la cedolare sugli affitti brevi?
Se il locatore affitta autonomamente l’immobile, e l’imposta è superiore a 257,52 euro, paga in due rate: l’acconto del 40% entro il 30 giugno, la seconda rata del 60%, entro il 30 novembre. Se l’affitto avviene tramite le piattaforme online (tipo Airbnb), il portale è obbligato ad applicare una ritenuta del 21% sul canone a titolo di acconto sulle imposte.
A seguito dell’innalzamento della cedolare dal 21 al 26% dal secondo immobile, la ritenuta del 21% operata dalla piattaforma è versata all’erario, è considerata un acconto sulle imposte.
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