Lavoro da casa: firmato l’accordo per lo smart working.
È stato siglato l’accordo tra sindacati e datori di lavoro che definisce le linee guida, per il lavoro da casa, dei dipendenti del settore privato.
È passata quasi in sordina la firma del protocollo che stabilisce le regole del lavoro agile. Un accordo che avrà importanti ripercussioni economiche e sociali e che impatterà su molti settori, immobiliare compreso.
Di cosa si tratta?
Il telelavoro in Italia ha sempre avuto una connotazione negativa, un lavoro di serie B. L’emergenza pandemica ha costretto molti di noi a lavorare da casa, abbiamo riscoperto, non senza difficoltà, il lavoro da casa, che ha cambiato definizione ed è diventato smart working, (molto più cool).
In parlamento sono depositate diverse proposte di legge, ma esiste già la Legge 81/2017 che regola il lavoro da casa. L’accordo siglato tra i sindacati confederali e datori di lavoro fa esplicito riferimento a essa.
Che cosa prevede l’accordo?
L’accordo si compone di sedici articoli con l’obiettivo di stabilire un “quadro di riferimento” per il lavoro da casa. Vediamo quali sono i punti principali:
- L’accordo è individuale e su base volontaria. Il lavoratore che si rifiuta non può essere sanzionato con provvedimenti disciplinari, né tantomeno licenziato.
- La prestazione di lavoro da casa deve essere regolata per iscritto e prevedere la durata; L’eventuale alternanza della prestazione in smart working e in azienda; Le modalità di svolgimento della prestazione e i tempi di riposo e disconnessione del dipendente; Le forme e modalità di controllo dell’attività lavorativa da parte del datore di lavoro; La possibilità di recesso, per giustificato motivo, di entrambe le parti.
- Il lavoro agile si caratterizza per una gestione autonoma degli orari di lavoro, compatibilmente con le esigenze organizzative dell’azienda; Durante la fruizione di spettanze, quali: ferie, permessi o infortuni e malattia il dipendente può disconnettere i dispositivi e non è tenuto a rispondere alle comunicazioni aziendali.
- Il dipendente può scegliere il luogo di lavoro, a condizione che lo stesso permetta il corretto svolgimento dell’attività, e di sicurezza dei dati aziendali.
Quest’ultimo aspetto avrà un impatto notevole su molti aspetti della vita quotidiana, compresa la fruizione della casa e il futuro delle città.
- Gli strumenti di lavoro sono in genere forniti dall’azienda; il dipendente è tenuto a utilizzarli con diligenza e risponde di eventuali danni causati da dolo.
- Il dipendente che lavora da casa ha gli stessi diritti e doveri degli altri lavoratori e non può essere discriminato. Compatibilmente con l’attività svolta, i soggetti fragili e disabili saranno facilitati nell’adottare lo smart working.
Infine è istituito un osservatorio bilaterale di monitoraggio, al fine di verificare i risultati raggiunti.
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