Classe energetica degli immobili: Cos’è come si calcola.
Con l’approvazione della nuova Direttiva Europea sulle Case Green, la classe energetica degli immobili è diventata un tema centrale per chi possiede, acquista o ristruttura casa. Non si tratta solo di risparmio in bolletta o rispetto dell’ambiente: è in gioco il valore stesso delle nostre abitazioni, da sempre il bene rifugio per eccellenza degli italiani.
Non sorprende quindi che ci arrivino tante domande su cosa significhi davvero “classe energetica” e su come venga calcolata. In questo articolo rispondiamo in modo semplice e chiaro ai dubbi più comuni.
Che cos’è la classe energetica di un immobile.
La classe energetica di un immobile è un indicatore che misura la prestazione energetica di una casa o edificio, cioè quanta energia primaria è necessaria ogni anno per riscaldare, raffrescare gli ambienti e produrre acqua calda sanitaria.
Per valutare l’efficienza energetica, si utilizza il parametro del fabbisogno energetico annuo globale per metro quadro, sigla Epgl che indica i kWh/m² anno necessari, in base al quale gli immobili vengono classificati in una scala che va dalla classe A4 (la più efficiente) alla classe G (la meno performante).
Ecco una panoramica delle classi energetiche in base al consumo in kwh/m² anno:
- Classe A4: uguale o inferiore a 0,40
- Classe A3: da 0,40 a 0,60
- Classe A2: da 0,60 a 0,80
- Classe A1: da 0,80 a 1,00
- Classe B: da 1,00 a 1,20
- Classe C: da 1,20 a 1,50
- Classe D: da 1,50 a 2,00
- Classe E: da 2,00 a 2,60
- Classe F: da 2,60 a 3,50
- Classe G: superiore a 3,50
Più bassa è la lettera, maggiore è il consumo energetico dell’edificio, con un conseguente impatto negativo su costi di gestione, valore dell’immobile e sostenibilità ambientale.
Qual è la migliore classe energetica?
La classe A4 è la migliore, perché attesta che l’immobile ha un fabbisogno inferiore a 0,40 kWh/anno per metro quadro. I vantaggi sono molteplici:
- Risparmio energetico, minor consumo di combustibili fossili;
- Risparmio economico;
- Comfort abitativo;
- Tutela dell’ambiente.
Chi calcola la classe energetica di una casa?
La classe energetica di un immobile viene calcolata da un certificatore energetico abilitato, ovvero un professionista iscritto a un albo (come un geometra, architetto o ingegnere) e autorizzato a redigere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
Il certificatore energetico viene incaricato direttamente dal proprietario dell’immobile. Dopo un sopralluogo tecnico, il professionista analizza vari elementi dell’edificio, tra cui:
- le caratteristiche costruttive (isolamento, materiali, infissi)
- l’esposizione solare
- gli impianti di riscaldamento e raffrescamento
- il tipo di combustibili utilizzati
Sulla base di questi dati, viene calcolata la prestazione energetica globale dell’immobile e viene assegnata la classe energetica.
Quando serve la certificazione energetica?
La certificazione energetica è obbligatoria per pubblicizzare la vendita o l’affitto di un immobile, per la cessione a titolo oneroso (compravendita o permuta) o a titolo gratuito, ad esempio donazione; La certificazione energetica è inoltre obbligatoria per la ristrutturazione di un immobile, quando l’intervento coinvolge una superficie maggiore del 25% dell’edificio; Ed ancora è obbligatoria per beneficiare delle agevolazioni fiscali, che hanno necessità di determinare l’efficienza energetica dell’immobile. È obbligatoria per attestare la prestazione energetica degli immobili di nuova costruzione; infine è obbligatoria per gli edifici pubblici aperti al pubblico.
Come calcolare da soli la classe energetica di casa?
È possibile calcolare, indicativamente, la classe energetica del proprio immobile, moltiplicando i metri cubi di gas consumati in un anno per 8,3 e dividendo il risultato per i mq della casa. Si tratta come detto di un parametro indicativo, perché nell’attestazione della prestazione energetica di un immobile entrano in gioco anche altri fattori, in ogni caso il risultato ti fornisce una prima valutazione. Ecco come procedere;
- Calcolare i metri cubi di gas metano consumati in un anno;
- Moltiplicare il dato ottenuto per 8,3, sono i kWh termici prodotti da una caldaia per ogni metro cubo di gas bruciato;
- Dividere il risultato per i mq. dell’abitazione, il risultato ottenuto indica la classe energetica.
Facciamo un esempio: poniamo di avere una casa di 80 mq. e di aver consumato in un anno 1250 metri cubi di gas; il calcolo è il seguente: 1250 x 8,3 = 10.375 ÷ 80 = 129,69.
Il risultato ottenuto 129,69 che corrisponde alla classe F.
- A+ con un consumo inferiore 15 kWh/anno per metro quadro;
- A da 15 e 30 kWh per mq/anno;
- B da 31-50 kWh per mq/anno;
- C 51-70 kWh per mq;
- D 71-90 kWh per mq;
- E 91-120 kWh per mq;
- F 121-160 kWh per mq;
- G oltre i 160 kWh per mq/anno.
Come migliorare classe energetica G
Un immobile in classe G ha un consumo superiore a 160 KWh anno per mq, mediamente 8 volte superiore a un immobile in classe A. È possibile migliorare la classe energetica G, riducendo la dispersione termica, migliorando l’efficienza degli impianti e utilizzando energia rinnovabile. Si possono attuare diversi interventi, alcuni garantiscono un miglioramento immediato delle prestazioni energetiche anche di due classi, ecco in ordine prioritario;
- Introdurre fonti rinnovabili (pannelli solari, fotovoltaici e pompa di calore) è un elemento fondamentale per migliorare la classe energetica;
- Sostituzione serramenti che in alcuni casi potrebbero garantire un salto di due classi energetiche;
- Coibentazione di almeno il 25% della superficie disperdente;
- Sostituzione caldaia tradizionale con una a condensazione.
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