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Case green: Ultime novità 2030 dal parlamento europeo.

Case green: Ultime novità 2030 dal parlamento europeo.

Case green: Ultime novità 2030 dal parlamento europeo.

Il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva della Commissione UE per l’efficientamento degli edifici e la riduzione delle emissioni di gas serra, meglio conosciuta come case green. L’obiettivo, era e resta, emissioni zero nel 2050, è un traguardo ambizioso sopratutto per un paese come l’Italia che ha un parco immobili molto datato. L’accordo raggiunto è un compromesso sul metodo e sugli obiettivi intermedi. Scopriamo nel dettaglio cosa prevede la direttiva europea e quali sono le novità.

Che cosa sono le case green?

Prestazione energetica

Il termine “case green” indica gli immobili con risparmio energetico ed emissioni di gas nocivi pari zero o molto vicini a questo dato.

Le case sono attualmente classificate, in base alla prestazione energetica. L’efficienza di un immobile è suddivisa in Classi Energetiche dalla più performante A4 alla peggiore G. Gli immobili che rientrano nelle classi A e B sono considerate case green.

Come si calcola la classe energetica di un immobile?

L’attribuzione della classe energetica, scaturisce dal calcolo del fabbisogno di energia primaria per scaldare o rinfrescare gli ambienti e per la produzione dell’acqua calda sanitaria ecc. Sono stati definiti dei parametri di fabbisogno al mq/annuo, per definire la classe energetica:

I coefficienti energetici di una casa sonoA+ con un consumo inferiore 15 kWh/anno per metro quadro; A da 15 e 30 kWh per mq/anno; B da 31-50 kWh per mq/anno; C 51-70 kWh per mq; D 71-90 kWh per mq; E 91-120 kWh per mq; F 121-160 kWh per mq; G oltre i 160 kWh per mq/anno.

Che cosa prevede la direttiva europea sulle case green, e quali sono le novità!

La direttiva europea prevede che nel 2050 gli edifici siano a emissioni zero di gas serra. La direttiva riguarda sia gli edifici pubblici che privati, dal 2025 sono vietate le agevolazioni per l’utilizzo dei combustibili fossili. Dal 2028 I nuovi edifici pubblici devono essere a emissione zero e dal 2030 anche gli edifici privati. Le novità riguardano il percorso da seguire per arrivare a questo obiettivo, l’obbligo è passato dai privati al governo. Riepiloghiamo le novità della direttiva approvata:

  • È stato eliminato il riferimento alle classi energetiche;
  • Gli stati dell’Unione Europea devono garantire che il parco immobiliare residenziale
    entro il 2030 ridurrà il consumo di combustibili fossili del 16% rispetto al 2020; e del 20-22% entro il 2035.
  • I paesi dell’Unione Europea devono inoltre intervenire per ristrutturare gli edifici con le peggiori prestazioni entro il 2033.
  • Dal 2025 non sarà più possibile incentivare le caldaie a combustibili fossili, alimentate ad esempio a gas metano.

Cosa vuole l’Europa sulle case green?

Per contrastare i cambiamenti climatici, l’UE dovrà ridurre del 55% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030.

Gli edifici producono oltre il 30% delle emissioni di CO2 nell’Unione Europea e consumano 40% del fabbisogno energetico; Non deve perciò stupire che le istituzioni nazionali ed europee intervengano.

Già oggi in Italia sono attivi molti incentivi fiscali, SuperbonusEcobonus, il nuovo Bonus Case Green approvato dal governo, per migliorare l’efficienza energetica degli immobili.

Queste misure sono comunque a termine tra il 2023 e il 2025, per rispettare gli impegni previsti dalla direttiva europea, sarà necessiario definire un piano d’interventi e si dovranno studiare degli incentivi ad hoc.

Cosa succede con l’approvazione della direttiva europea, sulle case green?

La nuova direttiva approvata dal Parlamento Europeo, pone vincoli meno stringenti rispetto a quella inizialmente proposta, ma non bisogna dimenticare che in ogni caso ridurre i consumi degli edifici del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035 è un impegno notevole, considerato il nostro patrimonio immobiliare.

In Italia, abbiamo un parco immobiliare vecchio, secondo i dati elaborati da Enea e CTI nel 2020, il 60% circa, aveva ancora prestazioni energetiche scadenti. Il 40% ca. degli immobili è stato costruito nel periodo 1945 – 1972, il 20% ca. e prima del 1945. La situazione è in lento miglioramento, grazie agli incentivi e alle nuove costruzioni.

È evidente che non si può obbligare i privati a spendere dei soldi, che magari non hanno, per ristrutturare delle case in vendita. La strada da percorrere è quella delle agevolazioni e delle soluzioni tecnologiche. È possibile migliorare le prestazioni energetiche di un immobile cambiando la caldaia, la fonte energetica o i serramenti, solo per fare qualche esempio.

Le rassicurazioni dell’Unione Europea

I vertici dell’Unione già in passato sono interventi per evitare inutili allarmismi; a questo proposito è interessante ricordare le parole del vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, quando a fine 2021 era circolata la notizia circa il divieto di vendita o affitto di case con classe energetica G o comunque carente;

Queste le parole di Timmermans:

“Permettetemi di affrontare alcune delle preoccupazioni specifiche che abbiamo visto negli ultimi giorni. Bruxelles non vi dirà che non potete vendere la vostra casa se non è ristrutturata, e nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non è ristrutturata”. (guarda il VIDEO)

Il vicepresidente ha poi continuato:

Il patrimonio culturale è protetto e le case estive possono essere esentate. La nostra proposta non contiene alcun divieto di vendita o affitto, per gli edifici che sono in classe energetica G….. La proposta (dell’UE) lascia agli stati membri, la libertà di decidere come far rispettare lo standard minimo; Ciò già accade con successo in vari stati membri…Un sostegno finanziario è, e sarà, sicuramente necessario in molti casi. Si potrà ottenere un sostegno dal governo italiano o dall’Unione Europea, per aumentare il valore della propria casa e ridurre la bolletta energetica…

Timmermans ha finito l’intervento in italiano, ricordando che le emissioni di gas con effetto serra, causano in Europa, 400 mila morti ogni anno.

Queste parole confermano quanto già detto; La strada maestra per migliorare l’efficienza energetica del parco immobiliare italiano è quella degli incentivi fiscali, che già oggi riscontrano un enorme successo.

Case green, chi è esonerato dalla direttiva europea?

Gli stati membri dell’Unione Europea potranno esentare alcuni immobili con particolari caratterististiche. Le nuove regole sull’efficientamento energetico degli immobili residenziali non dovrebbero applicarsi ai seguenti immobili:

  • Edifici di culto quali chiese, sinagoghe ecc;
  • Edifici storici;
  • Piccole abitazioni indipendenti;
  • Seconde case abitate meno di quattro mesi l’anno;
  • Immobili agricoli.

Si calcola che in Italia potrebbero essere 3,5 milioni gli edifici esentati dagli obblighi derivanti dalla direttiva europea. Secondo il report 2019 dell’Agenzia delle Entrate, in Italia ci sono 5,5 milioni di seconde case, almeno 1,9 milioni non sono locate e presumibilmente utilizzate come case vacanze, non abitate più di 4 mesi l’anno. A queste bisogna aggiungere gli edifici storici, gli immobili costruiti prima del 1945 sono 3,1 milioni, la metà circa potrebbe rientrare tra quelli esonerati.

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