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Controlli superbonus: Incentivi ai comuni per le verifiche.

Controlli superbonus: Incentivi ai comuni per le verifiche.

Controlli superbonus: Incentivi ai comuni per le verifiche.

Controlli superbonus, i comuni in campo o meglio in cantiere per fare le verifiche, è questa l’ipotesi allo studio in Senato. Gli episodi di truffe ai danni dello Stato, legate alla cessione dei crediti del superbonus, sono all’ordine del giorno; A margine dell’audizione in Commissione Finanze del Senato del 16 aprile scorso, il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha comunicato che l’istituto e la Guardia di Finanza hanno individuato truffe per circa 15 miliardi di euro. Di cui 6,3 grazie ai controlli preventivi, e 8,6 miliardi di truffe messe in atto, con i beni posti sotto sequestro giudiziario; per fronteggiare questa situazione e ampliare il numero di verifiche, l’idea è di coinvolgere i comuni.

Chi fa i controlli superbonus?

Attualmente i controlli superbonus sono demandati All’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) all’Agenzia delle Entrate, alla Guardia di finanza e al Ministero dell’ambiente. I controlli dell’Agenzia delle Entrate sono selettivi e documentali, riguardano una percentuale che va dal 5 al 10% degli interventi e si concentrano sopratutto sullo sconto in fattura e cessione del credito. L’ipotesi di coinvolgere i comuni nelle verifiche cambierebbe completamente le modalità e il numero dei controlli.

Controlli superbonus: Quale sarebbe il compito dei comuni?

Un emendamento al DL 39/2024 attualmente in discussione al Senato, potrebbe coinvolgere i comuni nelle verifiche sulla regolarità delle asseverazioni degli interventi agevolati con il superbonus; In pratica i comuni o meglio gli uffici tecnici e la polizia municipale potrebbero fare delle verifiche nei cantieri già completati, per controllare la congruenza tra quanto dichiarato e l’intervento effettivamente eseguito, ad esempio la tipologia e le caratteristiche dell’isolamento, dei serramenti e degli impianti, ecc. Il coinvolgimento dei comuni è su base volontaria, sarebbero ricompensati con il 30% di quanto recuperato.

L’approvazione dell’emendamento amplierebbe in modo esponenziale il numero di controlli, inoltre le verifiche interesserebbero anche le modalità d’intervento e le asseverazioni prodotte.

Nelle prossime settimane, quando il DL 39/2024 sarà convertito in legge, se l’emendamento sarà approvato, avremo maggiori certezze, in merito alle modalità di coinvolgimento dei comuni.

Quanto tempo ha l’Agenzia delle Entrate per fare i controlli superbonus?

L’Agenzia delle Entrate ha 8 anni di tempo per verificare la regolarità della documentazione relativa al superbonus. Entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla cessione del credito l’Agenzia può comunicare l’accertamento sulla regolarità della documentazione e ha tempo altri tre anni, fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo alla dichiarazione per procedere con il recupero delle somme indebitamente utilizzate.

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