IMU: Chi è esentato dal pagamento?
Quando è possibile non pagare L’IMU? Vediamo quali sono le novità, chi non è tenuto a pagarla. L’IMU è sicuramente una delle tasse più invise ai cittadini che in molti casi, per non pagare, fissano la residenza nella seconda casa al mare o in montagna. Dichiarare la residenza in un comune diverso da quello in cui si dimora abitualmente, magari in una seconda casa può causare problemi seri.
Vediamo cosa prevedono le norme vigenti;
Che cos’è l’IMU?
L’IMU, Imposta Municipale Propria, è una tassa che si applica sul patrimonio immobiliare. Il pagamento dell’imposta è obbligatorio per i proprietari di case e appartamenti, aree edificabili e terreni agricoli. La base di calcolo è la rendita catastale rivalutata a cui si applica l’aliquota decisa dal comune.
Come si calcola l’IMU?
L’IMU si calcola moltiplicando la rendita catastale rivalutata per l’aliquota deliberata dal comune dove si trova l’immobile. Facciamo un esempio pratico:
Poniamo che il nostro appartamento, categoria catastale dalla A/1 alla A/11 (esclusa la A/10 Uffici e studi privati) abbia una rendita catastale di 500 euro il calcolo è il seguente:
- 500 + 5% = 525 questo risultato si moltiplica per il coefficiente catastale 160 degli immobili residenziali;
- 525 x 160 = 84.000 questa è la rendita catastale rivalutata su cui calcolare l’aliquota Imu del comune dov’è ubicato l’immobile.
I comuni hanno la facoltà di deliberare un’aliquota, come previsto dalla Legge 160/2019, per i fabbricati diversi da abitazione principale, entro un massimo dell’1,14%.
.Tornando all’esempio di sopra, se il comune ha adottato l’aliquota massima il calcolo è il seguente:
- 84.000 x 1,14%= Importo Imu 957,60 euro.
Il pagamento è in due rate, con scadenza a giugno e dicembre.
Chi deve pagare l’IMU?
Tutti i possessori di immobili o di diritti reali sugli stessi, sia che si tratti di immobili residenziali, commerciali o di terreni, nel dettaglio:
- Il proprietario;
- Il titolare di usufrutto;
- Chi è titolare del diritto di uso;
- Chi detiene il diritto di abitazione;
- Il titolare del diritto di enfiteusi;
- Il titolare del diritto di superficie.
Sono previste, agevolazioni ed esenzioni come vedremo nei capitoli successivi.
Chi è esentato dal pagamento dell’IMU?
È esentato dal pagamento dell’IMU, l’immobile adibito ad abitazione principale, censite in catasto fabbricati nelle categorie dalla A/2 alla A/7 (gli immobili di lusso in cat. A/1, A/8 e A/9 pagano l’imposta con delle agevolazioni) con le relative pertinenze:
- C/2 magazzini e locali deposito, soffitti e cantine;
- C/6, autorimesse, quindi box e posti auto in garage;
- C/7, tettoie chiuse o aperte.
Nella misura massima di una pertinenza per ciascuna delle categorie catastali ammesse, anche se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abitativo.
Nel caso in cui ci siano più pertinenze accatastate nella stessa categoria, il contribuente avrà la facoltà di scegliere quella su cui far valere l’esenzione.
Sono inoltre esentati dal pagamento:
- L’abitazione di anziani e disabili che prendono la residenza in casa di riposo o di cura, a condizione che la casa non sia data in locazione. l’agevolazione è valida per una singola unità immobiliare e le relative pertinenze.
- Gli immobili di proprietà delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, che risultino abitazione principale dei soci assegnatari o destinati a soci studenti universitari.
- Gli alloggi sociali adibiti ad abitazione principale;
- L’immobile assegnato dal giudice al genitore affidatario dei figli;
- Gli immobili di proprietà di cittadini in servizio nelle forze armate, nella polizia o nei vigili del fuoco, anche se non adibito ad abitazione principale, a condizione che non venga concessa in locazione. L’agevolazione è valida per una singola unità immobiliare e relative pertinenze;
- I fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita e non siano in ogni caso locati.
IMU: Esonero per immobili occupati abusivamente.
La Legge di Bilancio 2023, ha previsto che a decorrere dal 1° gennaio 2023 sono esenti dall’imposta comunale, gli immobili non utilizzabili né disponibili, in quanto occupati abusivamente, per i quali sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale. Il proprietario dell’immobile deve comunicare, per via telematica, al comune dov’è ubicato l’immobile, il possesso dei requisiti che danno diritto all’esenzione.
Chi ha diritto alle agevolazioni IMU?
Sono previste agevolazioni e riduzioni nel caso venga concesso l’immobile in comodato d’uso gratuito, in locazione con contratto concordato e per gli anziani residenti all’estero.
Comodato d’uso gratuito: è previsto uno sconto del 50%, per chi concede l’immobile ai figli e parenti di primo grado, a precise condizioni:
- Il comodante deve possedere al massimo due abitazioni nella stesso comune ed una di queste è la sua abitazione principale;
- Non devono essere immobili di lusso (cat. catastale A/1, A/8 e A/9);
- L’immobile sia utilizzato come abitazione principale dal comodatario;
- Il contratto di comodato deve essere registrato.
Locazione con canone concordato: È previsto uno sconto del 25% sull’aliquota.
Abitazioni di lusso: per gli immobili in cat. A/1, A/8 e A/9, adibiti ad abitazione principale ogni comune decide l’agevolazione da applicare, per maggiori dettagli, si consiglia di consultare il sito del proprio comune.
Anziani residenti all’estero: i pensionati residenti all’estero con pensione maturata in convenzione internazionale con l’Italia, hanno diritto ad uno sconto del 50%.
Basta avere la residenza per non pagare l’IMU?
La risposta a questa domanda è No! Accade spesso che i contribuenti spostano la residenza pensando sia sufficiente per non pagare. Bisogna prestare molta attenzione, questi comportamenti rappresentano un illecito sia sotto il profilo amministrativo, evasione fiscale, che penale, falsa dichiarazione in atto pubblico. Da quest’anno ci sono importanti novità per i coniugi che hanno residenze diverse, leggi il nostro articolo.
Il legislatore ha infatti stabilito che per “abitazione principale” s’intende l’immobile dove si ha la residenza anagrafica e la dimora stabile. Queste sono condizioni indispensabili per non pagare l’imposta sulla prima casa.
I comuni possono fare controlli sulle utenze, di acqua, luce e gas, utilizzando le bollette che le società fornitrici sono tenute a consegnare. Se dalle verifiche risulta che i consumi sono irrisori o comunque non in linea con la dimora abituale nell’abitazione di una o più persone; il comune revoca la residenza con tutte le conseguenze civili che questo comporta, quali:
- Mancanza dell’assistenza sanitaria,
- Cancellazione dalle liste elettorali;
- Impossibilità di chiedere documenti anagrafici;
- Irreperibilità per la notifica di atti e raccomandate.
È inoltre previsto il pagamento dell’IMU per un massimo di 5 anni di arretrati con le relative sanzioni.
Per ultimo, non certo in ordine d’importanza, si configura il reato di falso in atto pubblico.
Quando scade l’IMU?
Il termine ultimo per il saldo dell’IMU è il 16 dicembre, se la scadenza è di sabato, c’è tempo fino al 18 dicembre per pagare la seconda rata. Ricordiamo infatti che il pagamento si effettua in due rate, rispettivamente il 16 giugno e appunto il 16 dicembre di ogni anno.
Cosa succede se non si paga l’IMU?
Il mancato pagamento dell’imposta costituisce un illecito amministrativo, non penale, è sanzionato con un aggravio delle somme da versare.
La sanzione è parte da un minimo del 30% dell’importo da versare, nel caso di omesso o incompleto versamento, per arrivare al 200% nel caso non venga presentata la dichiarazione IMU.
Il mancato pagamento dell’imposta fa scattare la procedura di recupero, il comune mette a ruolo il credito e passa la pratica alla società di riscossione che invia la cartella al debitore.
Entro 60 giorni, dalla notifica della cartella, è possibile presentare ricorso. Il mancato pagamento della cartella, senza che sia stato proposto ricorso, può dare avvio al pignoramento dei beni del debitore.
Come evitare le sanzioni IMU?
È possibile pagare le sanzioni in misura ridotta, con il ravvedimento operoso. Il contribuente che provvede a pagare l’imposta prima dell’accertamento, può beneficiare di sanzioni minime;
Entro 14 giorni dalla scadenza | 0,10% |
Dal 15° al 30° giorno dalla scadenza | 1,50% |
Dal 31° al 90° giorno dalla scadenza | 1,67% |
Entro un anno dalla scadenza | 3,75% |
Entro due anni dalla scadenza | 4,29% |
Dopo due anni dalla scadenza | 5% |
L’importo IMU deve essere maggiorato degli interessi di mora; il tasso d’interesse legale nel 2024 è fissato dal MEF al 2,5%.
Quando si prescrive l’IMU?
L’IMU si prescrive dopo cinque anni, se nel frattempo non è stato notificato nessun accertamento o sollecito.
Se il contribuente non ha provveduto al pagamento dell’IMU per diversi anni consecutivi, il comune può chiedere il pagamento degli ultimi cinque anni, eventuali contestazioni per anni precedenti non sono validi.
Articoli correlati:
Esenzione IMU per coniugi con residenze diverse.
No Comments