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Catasto: Perché è importante sapere come funziona?

Catasto: Perché è importante sapere come funziona?

Catasto: Perché è importante sapere come funziona?

Il termine catasto ci riporta alla mente registri antichi e polverosi, in effetti, la sua origine è antichissima e risale all’epoca dei Sumeri circa quattromila anni fa. In Italia il catasto, come lo conosciamo adesso, è stato istituito il 1° marzo 1886 con la Legge n. 3682. Il catasto è spesso al centro dell’attenzione mediatica e politica con riferimento alle tasse sulla casa, ma perché è cosi importante e a cosa serve? In quest’articolo cercheremo di illustrare con semplicità le funzioni e l’importanza del catasto.

Che cos’è il catasto?

Il catasto è un archivio delle proprietà immobiliari pubbliche e private, Immaginiamo un enorme registro con tante cartelle, ogni cartella corrisponde a un territorio comunale, all’interno sono raccolte informazioni dettagliate su tutte le proprietà immobiliari presenti in quel territorio. Il catasto è diviso in fabbricati e terreni, per conoscere gli estremi catastali di un immobile è sufficiente chiedere una visura catastale e una planimetria. Il catasto non è probatorio, questo significa che i dati non hanno valore legale, per accertare la proprietà e la conformità di un immobile è necessario far riferimento all’atto di provenienza e alla conformità urbanistica.

A cosa serve il catasto?

Il catasto, accorpato nel 2012 all’Agenzia delle Entrate, ha due finalità, la funzione principale è di natura fiscale, il censimento serve ad attribuire un valore a ciascun immobile su cui si pagano le tasse (IMU, imposta di registro). La base di calcolo delle imposte è la rendita catastale che scaturisce dalla categoria catastale, dal classamento e dalla consistenza; È importante verificare che i dati di accatastamento siano corretti per non pagare imposte non dovute.

Se vuoi approfondire l’argomento ti invitiamo a leggere: Come si calcola le rendita catastale di un immobile?

La seconda finalità del catasto è la classificazione degli immobili e la gestione di una banca dati aggiornata, funzionale alla pubblica amministrazione e ai cittadini.

Quali sono i dati catastali?

Il censimento è ripartito per comune, per catalogare gli immobili si utilizzano i termini Foglio, corrisponde a una porzione del territorio comunale o all’intero territorio nei piccoli comuni; Particella o Mappale, serve a identificare il singolo immobile; e Subalterno, nel caso di un edificio con più unità immobiliari, ad esempio un condominio o un fabbricato con cantina o garage, ogni unità è censita con un subalterno; Gli altri dati catastali sono:

  • Zona censuaria: area del territorio comunale con redditività omogenee degli immobili;
  • Categoria: destinazione d’uso dell’immobile, ad esempio la categoria A comprende abitazioni e uffici;
  • Classe: produttività di un immobile;
  • Consistenza: dimensioni dell’immobile in vani e mq;
  • Rendita catastale: reddito attribuito all’immobile sul quale si calcolano le tasse.
  • Proprietà: dati anagrafici del titolare del diritto reale (cognome, nome, codice fiscale, data e luogo di nascita);
  • Quota di proprietà;
  • Ubicazione dell’immobile: Comune, indirizzo, piano;
  • Estremi dell’atto di provenienza;
  • Aggiornamenti e variazioni catastali;
  • Planimetria.

I dati catastali non sono probatori, ma devono essere conformi alla situazione reale, in particolare in caso di vendita dell’immobile.

Cosa sono le categorie catastali?

Le categorie catastali sono un sistema per classificare gli immobili in base alla destinazione d’uso e delle caratteristiche di redditività degli stessi, servono infatti per definire la rendita catastale. L’attribuzione della categoria catastale ha un peso determinante nel definire la rendita dell’immobile e di conseguenza le tasse da pagare, ad esempio nella categoria A (abitazioni e uffici) le categorie A/1, A/8 e A/9 sono assegnate a immobili di lusso (abitazioni signorili, ville storiche, castelli) hanno una rendita catastale elevata e spesso non beneficiano delle agevolazioni sulle imposte. Riepiloghiamo le categorie catastali:

  • A, abitazioni e uffici;
  • B, immobili con finalità pubbliche;
  • C, immobili con destinazione commerciale, i garage, cantine, magazzini ecc;
  • D, immobili realizzati con finalità specifiche, centri commerciali, alberghi, distributori di benzina, ecc;
  • E, immobili con destinazioni particolari, chiese, porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, ecc;
  • F, comprende immobili senza rendita catastale, immobili in costruzione, fabbricati diroccati, cortili, ecc.

Che cosa sono le categorie catastali C1, C2, C6?

Le categorie catastali del gruppo C sono immobili con destinazione commerciale o accessoria, magazzini, deposito, cantine, garage, tettoie, solaio ecc. La categoria C/1 comprende immobili con destinazione commerciale con la vendita diretta al pubblico di prodotti e servizi, negozi e botteghe. Fanno parte della categoria C/2  i locali adibiti a deposito o magazzini senza accesso o vendita diretta al pubblico, ad es. locali di deposito di merce destinata alla vendita, cantine, solai, ecc. La categoria C/6 comprende immobili destinati al ricovero di animali e al parcheggio di veicoli, in particolare Stalle, scuderie, garage e autorimesse. Se desideri approfondire l’argomento, ti invitiamo a leggere: Categorie catastali guida completa.

Che cos’è la rendita catastale?

La rendita catastale è il valore che il catasto attribuisce agli immobili per determinare le imposte da pagare (IMU, Imposta di registro); La rendita è calcolata in base alla categoria catastale, la classe, la consistenza e la zona censuaria in cui si trova l’immobile. Se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere:

Perché il catasto è importante per proprietari e acquirenti?

Come abbiamo detto il compito principale del catasto è dare un valore agli immobili a fini fiscali, è chiaro che più alta è la rendita catastale assegnata, maggiori sono le imposte da pagare (IMU e Imposta di registro).

Il valore catastale non è allineato al valore di mercato degli immobili, è quasi sempre più basso, ma questo non esclude che la rendita catastale possa essere sbagliata, un immobile censito in una categoria catastale piuttosto che in altra; Facciamo un esempio:

Supponiamo di confrontare due appartamenti ubicati nella stessa zona, di pari mq, il primo censito in categoria A/2 (abitazioni di tipo civile) l’altro in categoria A/3 (abitazione di tipo economico), il primo avrà una rendita catastale più alta e di conseguenza paga più tasse; Lo stesso vale per il classamento o la consistenza. È importante verificare gli estremi catastali del proprio immobile per accertarsi che siano corretti.

Come trovare la rendita catastale?

È possibile conoscere la rendita catastale e le informazioni su qualsiasi immobile censito in catasto fabbricati e i redditi dominicale e agrario dei terreni, in modo semplice e veloce inserendo: comune, foglio, particella e subalterno del proprio immobile cliccando sul sito dell’Agenzia delle Entrate

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