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Passo carrabile: Quali sono le regole e i costi?

Passo carrabile: Quali sono le regole e i costi?

Passo carrabile: Quali sono le regole e i costi?

Come ottenere un passo carrabile? Scopriamo quali sono le regole e i costi per realizzare un accesso alla proprietà privata da una strada pubblica.

Che cos’è un passo carrabile?

Il passo carrabile è un accesso dalla strada pubblica a un’area privata laterale (parcheggi e cortili) funzionale alla sosta dei veicoli. La definizione di passo carrabile o passo carraio è normata dall’art. 3 del codice della strada. Il passo carrabile dev’essere identificato da un apposito cartello che deve riportare l’ente che ha rilasciato l’autorizzazione (comune, provincia, ecc) il simbolo del divieto di sosta e il numero e l’anno della concessione. In assenza, anche di uno solo di questi elementi, non è possibile sanzionare eventuali veicoli in sosta davanti al passaggio.

Passo carrabile: Le regole?

L’accesso carrabile dev’essere autorizzato dall’ente proprietario della strada, nel rispetto della normativa edilizia e urbanistica, la realizzazione è soggetta alle disposizione dell’art 46 del DPR n. 495/1992, che stabilisce le seguenti regole:

  • Dev’essere distante almeno 12 metri dalle intersezioni (incroci) e comunque dev’essere visibile da una distanza che garantisca lo spazio di frenata, calcolato in base alla velocità massima consentita in quel tratto di strada;
  • Deve consentire l’accesso a un’area laterale idonea al parcheggio dei veicoli;
  • Se l’accesso è destinato anche a un intenso transito pedonale, ad esempio una struttura pubblica o un condominio, occorre separare l’ingresso pedonale da quello carrabile;
  • Dev’essere segnalato da un cartello di divieto di sosta con dimensioni 40 x 60 cm; Sulla parte alta del segnale deve essere indicato l’ente proprietario della strada che rilascia l’autorizzazione, in basso è necessario indicare il numero e l’anno del rilascio. La mancata indicazione dell’ente e degli estremi dell’autorizzazione comporta l’inefficacia del divieto. Per le strade private, aperte al pubblico transito, l’autorizzazione è concessa dal Comune.
  • Se i veicoli accedono alla proprietà direttamente dalla strada, l’accesso carrabile dev’essere realizzato in modo da consentire una rapida immissione per non creare intralcio al traffico; il cancello dev’essere arretrato per consentire la sosta di un veicolo in attesa d’ingresso.

Come ottenere l’autorizzazione per un passo carrabile?

Per realizzare un accesso carrabile da una strada pubblica, è necessario presentare una richiesta al comune o all’ente proprietario della strada, per farlo occorre compilare il modulo che è presente, in genere, nel sito del comune o dell’ente interessato e allegare la seguente documentazione:

  • fotocopia del documento di identità del richiedente;
  • planimetria in scala con l’indicazione dello stato di fatto della zona adiacente al passo carrabile;
  • planimetria in scala del progetto;
  • foto dello stato dei luoghi;
  • Ricevuta di pagamento delle spese istruttorie;
  • marca da bollo da 16 euro da applicare sulla richiesta.

Il comune potrebbe chiedere documentazione integrativa.

Quanto costa un passo carrabile?

Il costo per l’apertura di un nuovo accesso carrabile o per la voltura di uno già esistente, varia in base al comune o all’ente proprietario della strada, è indicativamente di 80 euro, cosi ripartiti:

  • marca da bollo da 16 euro per la domanda;
  • marca da bollo da 16 euro per il rilascio dell’autorizzazione;
  • Spese per l’istruttoria della pratica euro 50 circa.

Il titolare della concessione è tenuto al pagamento annuale della tassa di occupazione del suolo pubblico (Cosap), l’importo dell’imposta è determinato dall’ampiezza dell’accesso, moltiplicato per per la profondità, che per convenzione è di un metro. È anche consentito il pagamento in un’unica soluzione dell’imposta per un periodo di venti anni.

Chi deve pagare la tassa sul passo carrabile?

L’imposta per l’occupazione temporanea del suolo pubblico (Cosap) è a carico del titolare della concessione, se l’immobile è in affitto, il pagamento spetta all’inquilino. Nei condomini l’imposta è ripartita tra tutti i condomini in base ai millesimi.

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