Cosa comunicare all’amministratore in caso di affitto?
Che cosa comunicare all’amministratore in caso di affitto? Prendiamo spunto dal quesito di un nostro utente che ci chiede: Ho affittato un appartamento, l’amministratore del condominio mi chiede di comunicargli i dati dell’inquilino e del contratto. Sono tenuto a comunicare queste informazioni? Se ti stai facendo la stessa domanda, sei nel posto giusto, in quest’articolo rispondiamo al quesito e più in generale vediamo cosa prevede la normativa vigente.
Indice
Che cosa comunicare all’amministratore in caso di affitto?
Ai sensi dell’art. 1130 cod. civ. il locatore è obbligato a comunicare all’amministratore entro 60 giorni dalla registrazione del contratto:
- I dati anagrafici e il codice fiscale dell’inquilino;
- Gli estremi della registrazione del contratto;
- La durata del contratto.
Cosa succede se non si comunica all’amministratore i dati dell’inquilino?
In caso di mancata comunicazione nei termini previsti, l’amministratore di condominio richiede con lettera raccomandata le informazioni necessarie alla tenuta del registro di anagrafe condominiale. Decorsi trenta
giorni, in caso di omessa o incompleta risposta, l’amministratore acquisisce le informazioni necessarie, addebitandone il costo al locatore.
Che cos’è l’anagrafe condominiale?
L’anagrafe condominiale è un registro che raccoglie le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento, ad esempio inquilini, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio; dei dati catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza. L’ art. 1130 cod. civ. come modificato dalla legge di riforma del condominio del 2012, prevede che l’amministratore di condominio è obbligato a redigere e tenere aggiornato il registro dell’anagrafe condominiale. Questo registro contiene dati personali dei residenti, come i loro nomi, indirizzi di residenza, numeri di telefono, e altre informazioni utili.
L’obiettivo principale dell’anagrafe condominiale è quello di fornire un elenco aggiornato dei residenti del condominio, consentendo una gestione più efficiente e una migliore organizzazione della comunità condominiale. Attraverso l’anagrafe, i condomini possono essere informati sugli avvenimenti e le decisioni importanti relative alla gestione dell’edificio, come riunioni di condominio, lavori di manutenzione, questioni di sicurezza, ecc.
L’uso dell’anagrafe condominiale è soggetto alle leggi sulla privacy, l’amministratore non può divulgare i dati raccolti, salvo che la richiesta non provenga da istituzioni, ad esempio Comune, Agenzia delle Entrate, Forze di polizia o Autorità giudiziaria. È quindi fondamentale che l’amministratore del condominio e tutti quelli che hanno accesso ai dati trattino le informazioni personali con la massima riservatezza e nel rispetto delle leggi vigenti.
Cosa fare dopo aver firmato il contratto di affitto?
Dopo la firma del contratto di affitto, il locatore deve provvedere entro 30 giorni alla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, ed entro 60 giorni dalla registrazione, darne comunicazione all’inquilino e qualora l’appartamento è parte di un condominio, all’amministratore.
La registrazione del contratto di locazione può essere fatta online utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate o presso gli uffici dell’ente.
La comunicazione della registrazione all’inquilino e all’amministratore può avvenire a mezzo raccomandata, via posta elettronica certificata o brevi manu, con firma per ricevuta.
Quale documento attesta la registrazione del contratto di affitto?
Se la registrazione è stata trasmessa online, utilizzando i servizi telematici, l’Agenzia delle Entrate, una volta elaborato il file, invia una ricevuta di avvenuto ricevimento. Se la registrazione avviene presso gli uffici, il funzionario appone sulla copia del locatore, un timbro con gli estremi della registrazione.
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