Enter your keyword

Superbonus 90%: Rischi e opportunità dopo le modifiche.

Superbonus 90%: Rischi e opportunità dopo le modifiche.

Superbonus 90%: Rischi e opportunità dopo le modifiche.

Si fa un gran parlare delle novità del superbonus 90%, che dal 2023 sostituirà l’attuale agevolazione al 110%. Se le premesse sono quelle annunciate, c’è il rischio che la nuova agevolazione non decolli.

Cerchiamo di capire cosa cambia e quali sono i limiti del nuovo Superbonus 90%.

Perché è stato modificato il superbonus?

Le modifiche al superbonus hanno motivazioni esclusivamente economiche. Le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni:

Il Superbonus nato come misura per rimettere in moto la nostra economia, dopo la pandemia… è costato alle casse dello Stato circa 60 miliardi di euro con un buco rispetto alla previsione che era stata fatta di circa 38 miliardi di euro.

Le cause del costo abnorme della misura, secondo il governo sono da ricercare tra l’altro nella mancanza di responsabilizzazione dei committenti (i cittadini che hanno fruito dell’agevolazione) che non pagando l’intervento non avevano interesse a verificare le spese.

Come cambia il Superbonus?

Il Decreto appena approvato dal Consiglio dei Ministri prevede modifiche significative sul superbonus.

Sono previste due corsie differenziate per i condomini e per le case unifamiliari (villette, case indipendenti)

Come ha tenuto a precisare il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti i provvedimenti adottati non avranno effetti retroattivi, ma incidono da subito sull’agevolazione.

I condomini che hanno già avviato le pratiche, per non perdere l’agevolazione al 110%, hanno tempo qualche giorno, entro l’entrata in vigore del decreto, prevista per venerdì 18 novembre 2022, per deliberare i lavori ed entro il 25 novembre devono presentare la Cilas. In pratica una missione impossibile. Se non si rispettano queste tempistiche, si rientra nel superbonus 90%.

Le case unifamiliari che hanno già i lavori in corso e che hanno ultimato il 30% dei lavori entro il termine già previsto del 30 settembre 2022, potranno ultimare tutti i lavori entro il 31 marzo 2023. In sostanza le villette e le case indipendenti hanno una proroga di tre mesi dal termine del 31 dicembre 2022, attuale.

Chi ha diritto al superbonus 90%?

Dal primo gennaio 2023 i condomìni possono fruire dell’agevolazione al 90% per lavori di ristrutturazione finalizzati a migliorare le prestazioni energetiche o sismiche dell’immobile.

Dal primo gennaio 2024 l’agevolazione scende al 70% e dall’1/01/2025 al 65%.

Il decreto prevede che le case unifamiliari nel 2023 potranno fruire del superbonus 90% per i lavori effettuati entro il 31 dicembre 2023; A precise condizioni:

  1. L’agevolazione è riservata ai proprietari di casa; inquilini, comodatari e probabilmente anche i conviventi non potranno fruire del bonus.
  2. Deve essere una prima casa;
  3. Limiti di reddito, non tutti potranno fruire dell’agevolazione, solo chi ha un reddito basso, fino a 15.000 euro se single. Se i componenti familiari sono due o più entra in gioco una sorta di quoziente familiare, facciamo degli esempi: se il nucleo familiare è composto da due persone il limite di reddito è di 30.000 euro; Nucleo familiare di tre persone reddito massimo 37.500 euro; Quattro familiari reddito massimo 45.000 euro; Se i componenti il nucleo familiare sono cinque il tetto di reddito è di 60.000 euro.

Nuovo Superbonus 90%: Le novità positive

Gli aspetti positivi della modifica al superbonus sono ad appannaggio delle abitazioni unifamiliari.

È stato prorogato di tre mesi il termine per l’ultimazione dei lavori che era previsto per il 31 dicembre 2022. È una deroga importante, consente a molti cittadini che erano in difficoltà di ultimare i lavori con maggiore tranquillità entro il 31 marzo 2023.

Si concede alle unità unifamiliari, che da fine 2022 erano escluse dal Superbonus, la possibilità, nel 2023, di accedere al Superbonus 90%.

Perché il Superbonus 90% rischia di essere un flop?

Ci sono diversi elementi che rischiano di non far decollare questa nuova misura;

  • L’entità dell’agevolazione, il 90% è un bonus importante, ma per un condominio significa far ricorso alla cessione del credito. Ammesso che si riesca ad ottenere, è probabile che la banca accetterà di acquisire il credito al 65 – 70% del suo valore. La differenza del 30-35% dell’importo dei lavori dovrà essere integrata dai singoli condomini. In una situazione come quella attuale, con il costo dell’energia alle stelle e l’economia in una fase di rallentamento, è possibile che non tutti siano disponibili a fare questo tipo d’investimento.
  • Cessione del credito, un altro fattore che potrebbe frenare il superbonus 90% è la difficoltà di cedere il credito, già ora le imprese sono in difficoltà con la cessione. Il governo ha promesso di sistemare la situazione arretrata, ma parole del Ministro dell’economia riferite al nuovo superbonus 90%, “La cessione del credito è un’opzione non può essere una garanzia”, segnano un duro colpo a uno dei pilastri del superbonus. È evidente che non tutti i proprietari di casa sono in grado di anticipare il pagamento dei lavori per l’intero importo e poi portarli in detrazione.
  • Il terzo elemento che gioca a sfavore della nuova agevolazione è il tetto al reddito. Le famiglie con un reddito basso avranno difficoltà a ristrutturare l’immobile, sopratutto se devono anticipare le spese. Bisogna inoltre considerare che con un reddito fino a 15.000 euro, difficilmente si ha la capienza Irpef per portare in detrazione l’importo speso. Se si vuole che questo provvedimento avvantaggi le persone meno abbienti è necessario porre dei correttivi, che vadano in questa direzione.

Potrebbero interessarti:

Recuperare un rudere: quello che devi sapere.

Come fare una corretta valutazione immobiliare.

Chiudere balconi e verande con vetrate panoramiche senza autorizzazioni.

Vendere casa da ristrutturare: consigli per realizzare il massimo

No Comments

Leave a Reply

it_ITItalian