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Spese condominiali: Quando si può legittimamente non pagare?

Spese condominiali: Quando si può legittimamente non pagare?

Spese condominiali: Quando si può legittimamente non pagare?

Quali sono i casi in cui è possibile non pagare le spese condominiali? L’assemblea condominiale ha deliberato a maggioranza una nuova spesa; Hai provato ad argomentare la tua contrarietà in assemblea, perché ritieni che sia una spesa eccessiva, ma non c’è stato nulla da fare. Vorresti capire se devi accettare la decisione dell’assemblea o è possibile non pagare le spese condominiali che sono state deliberate? Bene, in quest’articolo, proviamo a rispondere in modo esauriente e con semplicità a queste domande.

Prima di analizzare i casi in cui è possibile rifiutarsi di pagare le spese condominiali è necessario fare due passi indietro.

Spese condominiali cosa comprendono?

Le spese condominiali, servono per coprire i costi di gestione, manutenzione e servizi comuni del condominio e delle aree circostanti. Le spese condominiali, sono condivise dai proprietari delle unità abitative all’interno di un edificio e possono variare in base alla struttura dell’edificio, alla sua ubicazione e ai servizi offerti.

Le principali voci che compongono le spese condominiali sono:

  1. Manutenzione e pulizia delle aree comuni: ad esempio scale, dei corridoi, delle aree esterne, dei giardini, delle piscine, delle palestre e di qualsiasi altro spazio comune.
  2. Riscaldamento e raffreddamento: Le spese per il riscaldamento centralizzato o l’aria condizionata, sono ripartite in base a un’apposita tabella millesimale e si dividono in una quota fissa e una parte a consumo;
  3. Acqua e luce comuni: Le spese per l’approvvigionamento d’acqua per le aree comuni e l’illuminazione delle zone condivise.
  4. Manutenzione dell’ascensore: Pulizia manutenzione e gestione dell’ascensore.
  5. Amministrazione condominiale: Rientrano in questa voce la parcella dell’amministratore di condominio, e tutte le spese per la gestione delle pratiche amministrative, ad esempio tenuta dei registri, spese postali, ecc;
  6. Assicurazioni: Le spese per le polizze assicurative che coprono l’edificio e le parti comuni, da eventuali danni o incidenti.
  7. Spese legali e fiscali: Queste spese includono i costi legali associati alla gestione della proprietà condominiale e le tasse relative all’edificio.
  8. Manutenzione e riparazioni straordinarie: Queste spese coprono lavori di manutenzione più significativi o riparazioni straordinarie, come il rifacimento del tetto, la ristrutturazione delle facciate o altre grandi opere.
  9. Gestione dei rifiuti: Le spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti condominiali.
  10. Servizi di sicurezza: Se l’edificio ha un servizio di sicurezza o sorveglianza, le spese rientrano nelle competenze condominiali.

La ripartizione delle spese condominiali è prevista dall’art. 1123 del codice civile e dalle delibere dell’assemblea, la composizione può variare molto da un condominio all’altro.

Pagamento spese condominiali, cosa dice la legge?

Il primo comma dell’art. 1123 cod. civ. sancisce che tutti i condomini sono tenuti al pagamento delle spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell’edificio, per la prestazione dei servizi nell’interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza. Le spese devono essere ripartite tra i condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo che non sia previsto diversamente, ad esempio da un regolamento contrattuale che i condomini hanno firmato al momento di comprare casa.

Lo stesso articolo al secondo comma precisa che se si tratta di cose destinate a servire in misura diversa i condomini, le spese devono essere ripartite in misura proporzionale all’uso; Ad es. le spese per l’ascensore, hanno un’incidenza che varia in base al piano.

Il terzo e ultimo comma stabilisce che se un condominio ha più scale, cortili, lastrici solari, opere o impianti destinati a servire solo una parte dell’intero fabbricato, le spese relative alla loro manutenzione sono a carico del gruppo di condomini che ne trae utilità.

Quando è possibile non pagare le spese condominiali?

Ci sono dei casi specifici nei quali è possibile rifiutarsi di pagare le spese condominiali, ad esempio:

  • Delibera è nulla o annullabile, per violazione di norme di legge o per vizio di forma nella convocazione/composizione dell’assemblea o della maggioranza qualificata; in questi ultimi due casi, il condomino dissenziente ha 30 giorni di tempo per impugnare la decisione della maggioranza;
  • Quando la spesa è relativa a un’innovazione non indispensabile, ad esempio se la maggioranza decide d’installare una piscina ex novo. La situazione è diversa se si tratta della manutenzione di un impianto esistente;
  • Se la spesa è eccessiva e non riguarda un intervento indispensabile;
  • Quando la spesa riguarda cose fruibili solo da una parte dei condomini, vedi il terzo comma dell’art. 1123 cod. civ. nel capitolo precedente;
  • Se la spesa non è stata approvata dall’assemblea, e non si tratta di un intervento urgente;
  • Quando la spesa beneficia un solo condomino, è il caso di lavori sul tetto per consentire al condomino dell’ultimo piano di realizzare una mansarda;
  • Ripartizione spese non corretta, se la divisione delle spese è errata, il condomino può rifiutarsi di pagare le spese condominiali;
  • Se la spesa non rientra nelle competenze del condominio, ad esempio l’acquisto di un terreno adiacente per realizzare impianti sportivi o posti auto.

Infine è possibile non pagare le spese condominiali se il condomino versa in gravi condizioni economiche e l’assemblea all’unanimità lo esonera dal pagamento di una o più rate condominiali. Si tratta di una possibilità remota e molto difficoltosa.

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